con Claudio Lauretta
musica dal vivo di Sandro Picollo
Moni Ovadia, attore, autore e scrittore è uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vaga- bondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante; quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto can- cellare, e di cui si fa memoria per il futuro. Il suo teatro ha contribuito a fare conoscere la cultura Yiddish attraverso una lettura contemporanea, unica nel suo genere in Italia ed in Europa. Ma Moni Ovadia è anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace.
In questo recital intratterrà il pubblico con riflessioni, storielle e aneddoti ispirati al suo vastissimo repertorio.
Eclettico, ironico, fuori dagli schemi, Andrea Poltronieri è un musicista senza confini né definizioni. Usa il sax per incantare e le parole per sedurre e divertire il suo pubbli- co, con il quale ha un legame strettissimo e particolare.
Iarin Munari è batterista, produttore, compositore, insegnante che ha maturato esperienze professionali al fianco di Red Canzian, Paolo Belli, Max Tortora, Franco Battiato, Gino Paoli, Morgan e molti altri.
Nell’incontro tra Poltronieri e Munari comicità e musica si fondono in un show ricco di divertimento e contenuti culturali, in cui saxofono e batteria la fanno da padrone. Dalle parodie delle canzoni di Alvaro Soler e Ligabue, alla gag de “La Nives”, fino alle canzoni degli artisti più importanti con cui i due hanno lavorato nel corso della loro carriera come Roberto Vecchioni, Stadio, Pino Daniele, Cristina D’ Avena… “Cioca- piatti si nasce” è questo e molto altro!
I Ruggeri sono una grande stirpe, composta da due persone. Per gli studiosi è una grande fortuna, perché i Ruggeri di oggi sono molto simili a quelli degli albori del mondo, e studiarli è ancora possibile, pur con una certa approssimazione. Sono fa- cilmente riconoscibili perché sono solo due, si somigliano e rivaleggiano di continuo. Non derivano dalla scimmia, come noi Primati: sono così “ab initio“, sono sempre stati così, coi baffi e il canto facile. Non è dato sapere se questo mondo sarebbe stato meglio o peggio senza loro, certo è però che senza sarebbe stato meno divertente… Lo spettacolo propone un viaggio antologico nella comicità folle e surreale dei ge- melli monozigoti ed al contempo più diversi al mondo: una vera e propria lezione di cabaret, di quello “vero”, fatto di gag esilaranti, di tempi comici perfetti, di continue sorprese, dove Turra e Manzalini ripercorrono in maniera sempre spumeggiante e attuale quarant’anni di carriera tra palcoscenico, grande e piccolo schermo.
A distanza di alcuni anni dal precedente successo, la versatile compagine romagnola torna in scena al Teatro Barattoni con un nuovo spettacolo della saga che vede pro- tagonista il Commissario Boso.
Il lavoro della compagnia, che spazia con disinvoltura dalla piazza al teatro, dal teatro comico agli spettacoli con grande interazione e coinvolgimento del pubblico, desta da anni grande attenzione e gradimento tra il pubblico di tutta Italia con questo for- mat teatrale: sotto forma di atto unico brillante che spazia dal thriller alla comicità, gli spettatori assistono e contribuiscono in prima persona alla risoluzione di un giallo. Il pubblico in sala diverrà infatti parte della messinscena, aiutando il Commissario a risolvere un intricato ed imprevedibile caso anche grazie agli indizi forniti dai prota- gonisti, che sin dal subito demoliranno la quarta parete del palco.
Una storia di peccato e redenzione, dove il giallo e la suspense faranno da sfondo ad un evento di grande impatto comico.
Artista poliedrico, distintosi sul piccolo schermo a Striscia la Notizia e più di recente nelle trasmissioni Voice Anatomy e Tale e Quale Show, Claudio Lauretta è fautore di una comicità unica nel suo genere, basata sulla raffinata arte dell’imitazione: è in grado infatti di imitare una moltitudine di personaggi, replicandone non solo voce e fisionomia, ma calandosi al contempo nel loro modo di pensare ed esprimersi.
Per il pubblico dei teatri propone il meglio della sua arte, fondendo l’imitazione con la metamorfosi grazie ad una grande prova d’attore: il cantante e il politico di turno verranno riproposti in modo fantasioso, svelandone i tic e le manie comportamentali. Un lavoro caratterizzato da un ritmo serrato e da una comicità esilarante, che rac- conta i cambiamenti delle mode, la migrazione del pubblico dalla tv ai social media, le manie e la politica di ieri e di oggi, attraverso un caleidoscopio di personaggi e trasformazioni camaleontiche.