Il nuovo spettacolo di Paolo Rossi unisce stand-up a commedia dell’arte, con contenuti variabili ma sempre legati all’attualità. Ci sono racconti sulla nuova censura (political corretta), sulla cancellazione della memoria e della cultura, sulla dittatura del pensiero unico, sul virus dell’informazione. Fenomeni che un cantastorie non può fingere di non vedere. Agile, dirompente, sfuggente alle definizioni di genere e duttile nell’allestimento scenico, lo spettacolo ha le caratteristiche di un evento più che di una rappresentazione e si adatta a qualunque luogo voglia ospitare la ‘non replica’, addirittura il teatro propriamente detto. Un teatro d’emergenza? Delirio organizzato? Serata illegale? Teatro di rianimazione? Comunque un teatro di domande. Al centro della scena c’è l’attore, ci sono i personaggi che evoca o interpreta nelle varie affabulazioni, ma soprattutto c’è la persona. Attore, persona e personaggio, per allontanarsi dalle tradizionali rappresentazioni.
Il programma completo
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